L’ALBERO DELLO YOGA

Consiglio di lettura Gennaio-Febbraio 2018

B. K. S. Iyengar
Ubaldini Editore – Roma

 

«Uno dei più celebri maestri contemporanei offre in questo libro una visione dello yoga perfettamente integrata in tutti i suoi aspetti, da quelli più spiritualmente elevati fino alle tecniche più concrete delle posture e della respirazione, che sono le radici dell’albero dello yoga.»

 

Il suddetto testo, scritto da uno dei massimi maestri dello yoga contemporaneo, mi è stato consigliato da una cara allieva (G. L.) che ringrazio per il consiglio e per il bellissimo percorso che abbiamo inoltrato insieme. Il testo non è uno scritto base per neofiti dello yoga, però può comunque essere letto da tutti perché apre parecchie porte, stimolando la conoscenza dei vari aspetti di questa complessa disciplina.
Stimando il Maestro Iyengar per il suo percorso di crescita e per la capacità di condividerlo, sottolineo la bellezza del testo nella rosea immagine che dà dello yoga, pur rimanendo distante da alcune parti, inerenti all’associazione tra yoga e guarigione fisica.
Completamente d’accordo nell’affermare che il benessere fisico derivi in primis da quello mentale e che l’energia liberata e risanata da blocchi e chiusure aiuti nei processi di guarigione, sottolineo in questo contesto quanto negli ultimi anni la scienza si sia avvicinata alla visione olistica che lo yoga stesso propone.
Occidentale nel DNA ed orientale per passione ed amore, abbraccio entrambe, yoga e scienza, come fondamenti per una vita sana ed un equilibrio in constante crescita.
Possa questo testo avvicinarvi allo yoga e al desiderio di nutrire la consapevolezza nei confronti del vostro corpo, del vostro respiro e di tutto ciò che abbiamo di più profondo, senza perdere mai di vista la vostra natura e quella di chi vi sta accanto.
A seguire mi piace condividere un pezzo di scritto estrapolato dalla Prefazione, che mostri la semplicità di linguaggio e gli argomenti brillantemente trattati nel testo da B. K. S. Iyengar.

 

«… concentrazione è il riportare di volta in volta la mente distratta ad un centro di interesse. Se però questo vigile stato di silenzio, che normalmente si produce in noi solo per brevi attimi, permane a lungo, allora è meditazione.
Quando si raggiunge questa ininterrotta coscienza dell’avvenuta integrazione tra corpo, mente e anima, allora il tempo non ha più né passato né futuro; è eterno, e poiché l’eternità è nel tempo, voi e io diveniamo eterni. Questa è integrazione, e in questa condizione non vi possono essere differenze tra di noi.»
(B. K. S. Iyengar, 1989, p.8)

 

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